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Sei un’imprenditrice agricola? C’è ‘Donne in campo’ 2022

Il settore dell’agricoltura registra la più alta percentuale di occupazione femminile. Il Mipaaf ha rilevato, infatti, che le imprenditrici agricole in Italia sono più di 200mila, all’incirca il 28% del totale nazionale.

Nei settori vitivinicolo, ortofrutticolo e zootecnico l’occupazione femminile raggiunge addirittura il 70%. Una quota consistente di queste imprese è guidata da giovani donne under 35.

L’impegno di Coltivatori di Emozioni si conferma in linea con le indicazioni del Mipaaf che sottolinea l’importanza di sostenere le imprese agricole guidate dalle donne soprattutto alla luce delle sfide che interessano e interesseranno sempre più il comparto agricolo.

La sostenibilità, l’agricoltura di precisione, l’agricoltura multifunzionale sono, di fatto, le sfide che si stanno affrontando in questo momento e che si potranno vincere solo con le competenze, con uno spiccato spirito di iniziativa e con la creatività.

‘Donne in camp, ecco i requisiti per accedere alle agevolazioni

La legge di Bilancio 2022 ha stanziato 5 milioni di euro per ‘Donne in campo’, la misura a sostegno dell’imprenditoria femminile in agricoltura, introdotta dalla legge di Bilancio 2020. In attesa del decreto attuativo, le risorse sono confluite nel quadro del regime di aiuto per l’imprenditorialità e il ricambio generazionale in agricoltura di cui al decreto legislativo n. 185 del 21 aprile 2000, noto anche come ‘Più Impresa’.

Le agevolazioni sono concesse in forma di mutui a tasso zero per interventi fino a 300mila euro e fino al 95% del valore dell’investimento.

Le imprese femminili per ottenere i mutui a tasso zero e beneficiare della misura ‘Donne in campo’ dovranno rispettare alcuni requisiti essenziali, ovvero:

  • a) essere regolarmente costituite ed iscritte nel registro delle imprese;
  • b) esercitare esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’art. 2135 del codice civile;
  • c) essere amministrate e condotte da una donna, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola ovvero, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, ed amministrate, da donne, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola;
  • d) avere sede operativa nel territorio nazionale;
  • e) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • f) non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • g) non rientrare tra le imprese in difficoltà.

Possono accedere alle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese, costituite in qualsiasi forma giuridica che vogliano realizzare progetti per lo sviluppo o il consolidamento di aziende agricole, attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

Nello specifico, i progetti devono prevedere:

  • il miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali, purché non si tratti di investimenti realizzati per conformarsi alle norme già previste dall’Unione europea;
  • la realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.

Secondo quanto scritto nel Green Deal Europeo, l’agricoltura avrà una grande responsabilità anche per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.

 

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